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2 settembre

 
Low Tide

Ripercorre, a grandi linee, alcune scelte stilistiche di Gus Van Sant, l'italiano trapiantato in USA Roberto Minervini. E il suo "Low Tide", infatti, trova lo sbocco principale nella rappresentazione del nulla. Un nulla divorante che soffoca le giornate del protagonista dodicenne, lasciato brutalmente allo scorrere del suo tempo da una madre sbandata, dedita a una vita fatta di compagnie allarmanti, nella loro umana miseria, e birra.

L'intento è concretizzato fin troppo bene: l'annullamento di ogni comunicativa e il senso di abbandono sono così tangibili da logorare lo spettatore oltre i limiti delle necessità filmiche. E a dire il vero Minervini non ha il nerbo teso e dilaniante di cui è in possesso Van Sant, col risultato che più che un mezzo per ritrarre l'asfissiante ripetitività di una vita senza orizzonti, perché ad essere eclissato è ogni genere di affettività, "Low Tide" pare un film frattale: replicando un numero qualunque di volte una sequenza unitaria, si può ottenere l'intera pellicola...

Fatto artisticamente molto interessante (senza alcuna ironia!), ma probabilmente ci si diverte di più in coda, all'ingresso.

 

D.K.P.

 
"Boxing Day"

In realtà, sarebbe bastato spiegare ai protagonisti che le automobili sono dotate di un sistema per cui la batteria, tenendo il motore acceso, si ricarica. Ma questo è il blog di ARCA, non Quattoruote, quindi possiamo sorvolare sulla piccola falla logica di questo "Boxing Day" e focalizzarci solo sul suo peso squisitamente cinematografico. Che, tutto sommato, non è poi così trascurabile: certo, il film di Bernard Rose non fa gridare al miracolo, si perde in una messa in scena un po' fioca e a volte verbosa, non ci racconta nulla di sostanzialmente nuovo sul mondo e su un piano smaccatamente tecnico non è certo una gemma indimenticabile.

Però...

Però è tratto da un racconto di Tolstoj e porta nel DNA tutto il peso del suo sostanzioso retaggio... però alcune sequenze vistosamente retrò recuperano un'aura di cinema degli albori che ci tocca corde sopite... però la costruzione di alcuni quadri, nonostante gli indugi eccessivi, buca bene lo schermo... però il commento sonoro incentrato su un asciutto piano d'antan sottolinea in maniera sentita le fasi di maggior intensità.

Però "Boxing Day" è un film che parla di un tema universale, giungendo a conclusioni paradossali, irrealistiche, anacronistiche, ecco, e per questo - e tutti gli altri però - nella sua imperfezione merita comunque una chance, se non altro per gli interrogativi che è in grado, con una certa levità, di sollevare.

 

D.K.P.

 
La Mostra si veste di glamour

Come ogni Festival che si rispetti, e come da tradizione nel settembre veneziano, anche quest’anno la pioggia e la mancanza di star dei primi giorni non hanno impedito alla Mostra 69 di rivestirsi di un velo glamour.

Feste e non solo: l’atrio dell’Hotel Excelsior rinnovato è come sempre scenario di aperitivi e incontri con attori, starlette e professionisti del mondo del cinema famosi e non, così come la storica Terrazza dei Fiori, da cui si accede direttamente al padiglione sulla spiaggia, che ospita ogni sera feste ed eventi organizzati dalle produzioni dei film.
Uno spazio altrettanto glamour ma più accessibile è la terrazza Disaronno, che quest’anno ha sostituito lo spazio Nastro Azzurro: qui è possibile entrare tutti i giorni, dall’ora dell’aperitivo a notte fonda, per gustare un cocktail con vista sulla bellissima spiaggia del Lido, inconfondibile per le sue aiuole e le sue capanne. Anche qui, soprattutto dopo le prime dei film, è possibile incontrare personaggi famosi e attori di passaggio, cogliendoli nei loro momenti di relax.
Sulla Terrazza degli Stucchi dell’Excelsior, anche quest’anno sono presenti Cinecittà Luce e Fondazione Ente dello Spettacolo. Nei loro spazi, aperti al pubblico tutti i giorni, è possibile assistere a presentazioni e premiazioni con ospiti importanti, legate al mondo del cinema e aperte alle nuove produzioni e al cortometraggio.
Per appassionati di cinema e turisti di passaggio a Venezia, la Mostra del Cinema è sempre occasione per organizzare party e Dj set aperti a tutti.

Nei locali sulla spiaggia del lungomare del Lido, da San Nicolò a Malamocco si possono trascorrere serate all’insegna della musica fino a notte fonda, al Pachuka, al Blue Moon, o all’Aurora Beach; ma anche per chi viene da fuori l’Isola del Lido, nella città storica è possibile unire cultura e arte con il divertimento, la compagnia e la buona musica: non serve ricevere l’invito per le feste esclusive e selezionatissime dell’Hotel Cipriani in Piazza San Marco, è sufficiente rimanere nella zona del vecchio mercato di Rialto per assaggiare il tipico spritz veneziano all’ombra del Ponte più famoso e più bello del mondo.

 

Eleonora Drago