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7 settembre

 
And the winner is...

Finalmente svelati i vicintori dei due premi ARCA CinemaGiovani. Si tratta di due pellicole da non perdere, che verranno premiate questa sera in Terrazza Disaronno, alle 18.00, alla presenza dei registi Luigi Lo Cascio e Jessica Woodworth!

 

Miglior film in concorso “Venezia 69”

La cinquième saison di Jessica Woodworth, Peter Brosens

Per averci affascinato con la poesia e la bellezza delle immagini, che si susseguono come i quadri di una esposizione.

Per il silenzio che stimola la fantasia e i paesaggi che ci parlano un linguaggio universale, per l'efficace rappresentazione del rapporto contraddittorio tra uomo e natura il quale, sfruttandola, oscura il proprio presente e viene messo in guardia su un futuro incerto

 

Miglior Film Italiano a Venezia

(una selezione trasversale che attinge da tutte le sezioni competitive e non competitive  presenti alla Mostra del Cinema).

La città ideale di Luigi Lo Cascio

Per aver mostrato criticamente le contraddizioni di un mondo che guarda più alla forma che alla sostanza. Per aver palesato la difficoltà, nell’Italia odierna, di raggiungere la verità, ormai dispersa tra burocrazia, lungaggini e silenzi, nel continuo riflettere tra giusto ed ingiusto, attraverso un susseguirsi di immagini folli e un fluire spontaneo di colori e dialoghi audaci. Per un’interpretazione in chiave moderna della tragedia umana dell’Amleto, in cui il protagonista, dispersi gli ideali e disillusi i sogni, si rassegna ad una dolorosa consapevolezza del reale che travolge lo spettatore spronandolo a mettersi in discussione e a migliorarsi.

 

 
"Ja Tozhe Hochu (Mee Too)"

Dopo "The Boxing Day", altra pellicola on the road, stavolta dalla fredda Russia. Stavolta, però, il percorso in auto dei quattro protagonisti del film è un semplice pretesto narrativo per proporre allo spettatore una metafora molto - forse troppo - chiara del percorso etico dell'individuo che si fa strada verso le proprie chimere, in perenne ricerca della felicità. A lato di qualunque considerazione stilistica, il film non brilla certo per spettacolarità tecnica ma offre immagini paesaggistiche non prive di gusto, la falla è proprio nell'elementarità della costruzione simbolica, che si dipana attraverso scelte tese a raffigurare i significati del film per mezzo di simmetrie fin troppo rigide con gli elementi scenici e narrativi, a partire dal campanile della felicità, luogo chimerico verso cui decine di persone provano a farsi strada tra le impervietà opposte dalla natura, spesso venendo sconfitte. Fortunatamente, a questa debolezza concettuale fa da contrappunto una messa in scena lemme ma venata di forte, grottesca ironia, spesso giocata sull'abilità ritrattistica di una regia, firmata da Alexej Balabanov, che cerca di valorizzare i volti - molto interessanti - degli interpreti principali. Non basta, tuttavia, a risollevare il film dalla mediocrità.

 

D.K.P.

 

 
E' l'ora della verità

Giornata intensissima, quella di ieri.

Le due giurie targate ARCA, infatti, si sono trovate ad affrontare il pernicioso affaire della decisione (quasi) finale. Quasi, perché alla giuria italiana manca ancora un tassello, una pellicola ancora in corsa da visionare e valutare, prima di poter emettere la sentenza definitiva. Discorso diverso, invece, per il gruppo di giurati internazionali, già giunti ad un ballottaggio pirotecnico da cui ne rimarrà soltanto uno - sempre per parafrasare "Highlander", film con cui abbiamo aperto questa nostra webavventura da blogster lagunari.

Il testa a testa, infatti vede appaiati alla guida della classifica... beh, non possiamo certo dirvelo, ma possiamo invitarvi a ricollegarvi più tardi, intorno alle 18.00, per veder finalmente dichiarato il titolo del film che sarà coperto d'alloro.

 

 

 
Immagini dal festival