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Non so se avete la stessa sensazione, ma quest’anno gli addobbi natalizi, lo sfarzo di luci per le strade del centro, i negozi scintillanti carichi di lustrini ed inviti intriganti risplendono nelle notti delle nostre città mettendo in luce, più del solito, contrasti carichi di contraddizioni. Forse a molti non piacerà, ma non riesco a formulare un messaggio di auguri allegro e disgiunto dalla situazione di crisi che attanaglia il nostro Paese con le profonde ripercussioni che si hanno anche nel mondo del lavoro. La via patinata di messaggi di successo e di roboanti speranze ostinatamente ripercorre le nostre percezioni. I cosiddetti dispensatori di sogni, facendo leva sulle nostre paure, agiscono strumentalmente nel continuo tentativo di creare una realtà virtuale che tenti di allontanare ogni più nero pensiero, trasformando i desideri in bisogni irrinunciabili. Ed è così che, più si rafforzano i messaggi di crisi e più luci, nastri e coreografie straordinarie vengono sparate sui nostri passi. L’unico scopo è alimentare un consumismo distaccato da ogni elemento di critica, che spinga la persona a ricercare in una falsa felicità. Forme di illusionismo di massa messe in atto da chi vuole evitare che cresca fra la gente una maggiore coscienza sulla reale condizione della nostra vita e del nostro Paese. Forse è così che si spiega come il gioco d’azzardo, comprensivo degli “ingenui” “Gratta e vinci” e delle infinite roulettes e poker on line, siano ormai stabilmente la seconda voce delle entrate dello Stato mentre il Bilancio del Turismo, che dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello, naviga con difficoltà al quinto posto. In questa situazione, dopo anni di facili promesse, diventa difficile accettare politiche di rigore senza nessuna traccia di equità. “L’ottimismo è il profumo della vita”, recitava un famoso slogan pubblicitario. Mi piacerebbe molto se tutti noi riuscissimo a dare a questa frase il suo vero significato, facendo suonare ogni parola in modo nuovo e più profondo e, partendo proprio dal linguaggio, oggi così violentato e dal suo reale significato, riuscissimo lentamente a recuperare un senso nuovo e nuovi elementi di valore, lontani dalla urlante paccottiglia che ci sommerge, per dare alle nostre vite un profumo davvero diverso. Forse è proprio l’ottimismo che può darci la forza di rimboccarci le maniche per riparare il terribile danno fatto alle nuove generazioni. E’ su questi principi che l’ARCA vuole continuare crescere. I profondi cambiamenti che la stanno caratterizzando non impediranno lo sviluppo e la certezza del suo operato nei riguardi di voi Soci e delle vostre famiglie, fuori da piccoli e grandi egoismi e proiettati verso obiettivi di solidarietà, di crescita culturale, di partecipazione e sostegno alle giovani generazioni, confidando che ognuno di noi ne assuma in pieno il significato e lavori senza incertezze per realizzarli, valorizzando così quel pezzetto di ARCA che gli appartiene. Auguri a tutti noi. Il Presidente..
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