Passione al lido
Questa sera passa sugli schermi un altro film italiano in concorso: La Passione, di Carlo Mazzacurati.
Storia di un regista in crisi, abbandonato dal produttore perché non riesce a trovare la storia per un nuovo film, che si trova costretto a dirigere la rappresentazione della Passione di Cristo per un piccolo paese toscano.
Notevoli le interpretazioni di tutto il cast, da un eccezionale Giuseppe Battiston a Silvio Orlando a Cristiana Capotondi.
Mentre la sala esplode in dieci minuti di standing ovation ci chiediamo: dopo “Somewhere”, dove Sofia Coppola ci mostra la solitudine di un attore di Hollywood fuori dal circo mediatico e questo racconto di Mazzacurati dove il regista Silvio Orlando non è altro che una macchina da soldi; perché questo momento di autocommiserazione?
In contemporanea, proiezione-evento di “Passione”, documentario musicale di John Turturro girato tra i vicoli di Napoli.
La serata si divide tra la festa di “Passione”, senza John Turturro, allo ‘Spazio Nastro Azzurro’ con ospiti come Paola e Chiara e Pietro Sermonti; la festa de “La Passione” con il cast del film, ‘Giorgio-del-grande-fratello’ e Nichi Vendola e chi torna in albergo per chiacchierare in pochi, lontano dalla musica assordante e dalle luci psichedeliche delle feste.
Laguna bollente
Riflettendo sui film visti fin’ora, notiamo tra le varie sezioni c’è qualcosa in comune: quest’anno le scene di sesso vanno per la maggiore.
Da “Black Swan” dove Natalie Portman, ormai preda di uno sdoppiamento di personalità, si trova a fare sesso con se stessa alla, molto esplicita, relazione a quattro delle due coppie protagoniste di “Happy Few”, film francese in concorso; dallo stupro “per noia” dei ragazzi napoletani di “L’amore buio” di Antonio Capuano agli stupri “etnici” dell’intifada di “Miral” di Schnabel; dalle scene saffiche di una “Belle Endormie” molto particolare a quelle ‘non mostrate’ da Sofia Coppola in “Somewhere” a quelle spinte di “Machete” di Robert Rodriguez; pare che quest’anno, in laguna, cambiando la sala il risultato non cambi.
La terrazza dell'Excelsior

Lido di Venezia, ore 10.00, Hotel Excelsior: uno dei più antichi e prestigiosi del Lido, uno dei più assaltati dai fan che si appostano per ore sulle scalinate all’esterno in attesa di vedere gli arrivi delle Star (che da qualche anno ormai non pernottano più qui ma in minuscoli alberghi a Venezia, così che nessuno possa disturbarli), al terzo piano, alla ‘Sala degli stucchi’ Sergio Leone ambientò alcune scene di “C’era una volta in America”.
La cosa più particolare dell’Hotel Excelsior è la sua terrazza, ‘la terrazza dell’Excelsior’.
Qui gli sponsor più prestigiosi sistemano i loro box per eventi riservati ed esclusive mini conferenze stampa, qui un caffè costa 4€ e un caffè macchiato ne costa 8, qui si fa a gara a chi è più figo: tra occhiali-da-sole-anche-sotto-la-pioggia e vestito-da-sera-pure-alle-dieci-di-mattina, tra “mi si nota di più vestito di giallo o di celeste ?” e “mi si nota di più se rido a crepa pelle o se faccio il broncio annoiato?”, qui stanno tutti quelli che contano e sono talmente tanti che non c’è più posto per attori e registi, che preferiscono rinunciare a bagni placcati d’oro per un po’ di anonimato a Venezia.
Questa splendida ed esclusiva terrazza affaccia sul mare ma nessun pericolo, in caso di frana il silicone qui presente basterebbe a tenere a galla tutti i presenti.