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10 settembre

 
Cena di fine anno

Ore 20.00 la cerimonia di premiazione ARCA giunge al termine, Alex De la Iglesia si concede a foto e autografi con i ragazzi.

Ore 21.30 la redazione del giornale stampa le copie dell’ultimo numero di EcoArca.

Ore 22.00 ci troviamo tutti al ‘Miramare’ per festeggiare la fine delle attività ma non ancora la fine di questo Festival.

Tavolate lunghissime, sedie che continuavano ad aggiungersi e un rumore di chiacchiere e risate sempre crescente.

Dopo cena molti sono andati al ‘Club 22’ dove si celebrava il “Queer Lion”, premio che dal 2007 viene assegnato al "Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture" andato quest’anno a “En el Futuro” medio metraggio spagnolo; altri sono tornati in albergo, altri hanno fatto un giro per il Lido, in ogni caso la serata è continuata per tutti fino alle prime luci dell’alba.

 
Premiazione ARCA CinemaGiovani

Oggi pomeriggio, dopo un breve incontro con Morgan presso il nostro stand, i ragazzi ARCA hanno assegnato i tre premi CinemaGiovani:

 

Il premio per il ‘Miglior film in concorso’ è andato a “Balada triste de trompeta” di Alex De la Iglesia, che è venuto personalmente a ritirare il premio: “Per una storia cupa e toccante in cui i protagonisti danzano su un filo che oscilla tra una bellezza tragica e un orrore sublime.

Per l'eccellente regia di un burattinaio capace di far muovere, in una Spagna ferita e straziata, due uomini dal volto sfigurato lungo il tortuoso filo della Storia. Per la prorompente entrata in pista di un cast eccezionale in grado di portare sulla scena con follia e originalità  la ricerca di una pace irraggiungibile. Per un racconto scioccante e maestoso che fonde e alterna il fantastico, il privato, il politico con un passo che non dà tregua.”

 

Il premio per il ‘Miglior film italiano’ è stato assegnato a “20 Sigarette” di Aureliano Amadei: “Per aver saputo raccontare un dolore vissuto in prima persona con grande equilibrio e senza cedere a facili sentimentalismi. Per il rigore stilistico che resta inalterato nel passare dal dramma alla commedia, e per aver coraggiosamente aperto uno squarcio su una guerra che ormai ci vede impegnati da molti anni, al di là di ogni plausibile considerazione sulla sua utilità. Per averci ricordato che il cinema italiano oggi può e deve essere un occhio indiscreto e vigile sulla realtà che ci circonda, per raccontare quello che nessuno osa dire Per aver mostrato il dolore e la sofferenza attraverso un attento uso del linguaggio cinematografico e un'incisiva sperimentazione stilistica dei codici di genere.”

 

Il “Premio speciale Roberto Bognanno” invece, è andato a “Potiche” di François Ozon: “Per aver raccontato con ironia, disinvoltura e delizioso aplomb il riscatto tutto al femminile di Susanne e la sua nuova collocazione nella società. Per la rigorosa eleganza e delicata sensibilità. La sua visione del mondo leggera e colorata  ha riportato Roberto tra noi anche quest'anno. Ancora una volta. E sempre con lo stesso meraviglioso sorriso.”

 

Domani vedremo se la giuria di Quentin Tarantino sarà, in parte, d’accordo con noi.

 
Ultimi ma non meno importanti

Arrivano al Lido gli ultimi film ‘In Concorso’: il tedesco “Drei” su un coppia appena sposata che decide, ognuno all’insaputa dell’altro, di frequentare lo stesso uomo, e “La Versione di Barney” co-produzione italo-canadese con Paul Giamatti e Dustin Hoffman, tratto dall’omonimo romanzo di Mordecai Richler.

Dopo queste due proiezioni non rimarrà che riunire la poliedrica giuria (Da Tarantino ad Arrriaga, da Danny Elfman a Luca Guadagnino) e tirare le somme per assegnare il 67esimo Leone d’oro.

Nell’assegnazione dei premi alla Mostra del cinema di Venezia la regola è questa: un film non può vincere più premi, quindi nel caso in cui un film dovesse vincere la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile (che ci auguriamo vada a Natalie Portman per “Black Swan”), non potrebbe vincere il Leone d’oro (che ci auguriamo vada a “Black Swan”) o il Leone d’argento per la miglior regia (che ci auguriamo vada a Darren Aronofsky per “Black Swan”) o il Gran Premio della giuria (che ci auguriamo vada a “Black Swan”).

Noi abbiamo già cominciato a fare previsioni…