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3 settembre

 
Soirèe

Dopo un entusiasmante red-carpet per la proiezione di “Somewhere”, quarto film di Sofia Coppola, prodotto da Medusa, dove hanno sfilato le eccellenze italiane di Bruno Vespa, Gianni Letta, Enrico Doris (presidente di Banca Mediolanum), Nancy Brilli oltri a soliti-noti e onnipresenti, la serata prosegue tra proiezioni, la cerimonia di premiazione del Leone d’oro alla carriera a John Woo e, ovviamente, feste esclusive: mentre al Palazzo Polignac, uno dei più prestigiosi di Venezia, Louis Vuitton celebrerà “Somewhere” con un blindatissimo evento tra i cui invitati figurano Naomi Campbell e Willem Dafoe, allo ‘Spazio Nastro Azzurro’ festa di XL periodico di Repubblica, con ospite musicale d’eccezione: Violante Placido.

 
Una 'pecora nera' all'Arca

Questo pomeriggio, alle 19.00 Ascanio Celestini è venuto allo stand Arca per raccontarci il suo esordio alla regia con “La pecora nera”, film in concorso accolto molto bene da pubblico e critica, cosa assai rara quest’anno.

L’autore-attore di Parla con me, dopo aver portato in teatro la sua raccolta di monologhi sulla vita nei manicomi, ne ha tratto un film con Giorgio Tirabassi e Maya Sansa.

Dopo una panoramica generale sulla storia dei manicomi e sui lati oscuri che i colloqui con gli ex-pazienti gli hanno fatto scoprire e un arguto e polemico paragone tra il manicomio e la scuola; il neo-regista ci ha spiegato il percorso che porta una storia ad essere narrata con tre tipi di linguaggio diversi: letterario, teatrale ed ora cinematografica.

Dopo un’ora e mezza di conversazione e dibattito molto intensa, Ascanio Celestini ci lascia, tra congratulazioni e auguri per il premio finale.

 
Survivors

Tutto scorreva con regolarità al lido, tra sale cinematografiche e computer sempre più bollenti in una redazione che non dorme mai, affollata dai numerosi ragazzi Arca che raccontano in rubriche, approfondimenti e recensioni la loro esperienza da giornalisti al Festival cinematografico più antico del mondo; ma improvvisamente, una goccia, due, poi tre, dieci, mille.

Un temporale si è abbattuto ed ha abbattuto molte delle strutture del Festival: lo scroscio incessante di una pioggia battente disturbava quasi tutte le proiezioni, litri d’acqua filtravano dai soffitti e allagavano le sale stampa con le loro centinaia di computer e raffiche di vento riempivano gli stand di pioggia e foglia.

Se l’acqua, come per le spose, è presagio di fortuna, il film di Sofia Coppola si prepara a ripetere il successo di Avatar.

 
SOMEWHERE, Sofia Coppola over the rainbow
Sofia Coppola alla conferenza di Somewhere

Oggi è uno dei giorni più attesi del Festival, arriva alla Mostra “Somewhere” della figlia d’arte più famosa del cinema, Sofia Coppola, sceneggiatrice e regista di Lost in Translation che le valse un Oscar alla sceneggiatura, accompagnata dai suoi protagonisti Stephen Dorff e Elle Fanning, sorella della più nota Dakota.

Il film racconta il dietro le quinte del fantastico mondo di Hollywood, che sotto la patina di paillettes rivela le sue inquietudini e la sua solitudine.

Come molti sapranno, il film contiene la premiazione dei Telegatti, cerimonia alla quale prendono parte Simona Ventura, Valeria Marini e Nino Frassica nel ruolo di se stessi; in 10 minuti scarsi, Sofia Coppola riesce a cogliere l’essenza della tv-trash italiana, tenta di giustificarsi in conferenza dicendo che questo mondo è uguale ovunque: “in America ad esempio abbiamo Las Vegas” … mi dispiace Sofia, purtroppo non basta.

Aspettiamo con ansia il red carpet di questa sera, dove le sopracitate star italiane sfodereranno tutta la loro essenza in teatrini nazional-popolari che da settembre torneranno a farci compagnia duranete le prime serate settimanali; forse allora la figlia del Padrino capirà … ma sarà troppo tardi.