Tarantino entusiasta per la Balada di De la Iglesia

Ogni giorno sullo schermo della Sala Grande vengono proiettati due o tre film in concorso; per ognuno di questi è presente in sala la giuria.
L’evento della proiezione, non è il film, non è la solennità dell’evento, non è l’emozione di vedere un film con il cast in sala: è l’ingresso in sala del presidente di giuria Quentin Tarantino, che va a sedersi in platea, in una fila riservata alla giuria, in mezzo a quelle del pubblico.
Se Tarantino ride il pubblico ride, se Tarantino applaude il pubblico applaude, estasiato dalla mente geniale che ha rivoluzionato il cinema degli ultimi 15 anni.
La proiezione di questa sera era “Balada triste de trompeta” di Alex De la Iglesia, storia di un pagliaccio triste, arruolato contro il suo volere dalla Milizia nazionalista durante la guerra civile spagnola, che finisce per commettere con un machete un massacro di soldati mentre ha ancora indosso il suo costume.
Una pellicola allucinante e allucinogena, senz’altro degna di nota è la reazione di Tarantino in sala: entusiasta come un bambino rideva a crepapelle e faceva partire lunghi scrosci di applausi.
C’è già chi sospetta che De la Iglesia stia facendo posto per il Leone D’oro nella sua libreria.
Venezia snobba Bollywood
La notizia del giorno è questa: se i film asiatici hanno sempre conquistato le platee Mulleriane, così non è per quelli di Bollywood, raramente presi in considerazione nelle passate edizioni.
Quest’anno al lido c’è “Raavan”, mega produzione indiana, diretto dal pluripremiato Mani Ratnam, uno dei maggiori registi del cinema indiano con Aishwarya Rai, modella, Miss Mondo e ora attrice.
Distribuito in due versioni: “Raavan” in Hindi e “Raavanan” in Tamil con leggere variazioni di cast.
Nonostante l’eccellenza della pellicola, con numeri musicali che hanno entusiasmato quei pochi che erano in sala, il film è stato letteralmente glissato: nessuna presentazione ufficiale, sala e conferenze stampa semi deserte, tanto che l’attrice Aishwarya Rai ha deciso di non presentarsi al Festival.
Notare che la pellicola non è in concorso, né fuori concorso, ma un evento speciale voluto da uno degli sponsor principali della mostra: la casa di orologi Jaeger Le Coultre.
Enigma Vincent Gallo
Come presagito ieri, la conferenza stampa di “Promises written in the water” pellicola prodotta, diretta, scritta, cantata suonata e montata da Vincent Gallo, è stata annullata.
L’ex modello di Calvin Klein non vuole concedersi alla stampa né al pubblico né ai fotografi, avvistato in anonimi e squallidi ristoranti, si aggira per il lido munito di passamontagna.
Presente a questa 67esima edizione della Mostra del cinema come protagonista di “Essential Killing”, regista (etc.) di “Promises written in the water”, entrambi in concorso, e regista del cortometraggio “The Agent” nella sezione ‘Orizzonti’, Vincent Gallo sembra essere per uno strano paradosso, il più presente sugli schermi e il più assente sulle strade e nelle sale di questa Mostra.
Divismo? Ansia da prestazione? Panico da palcoscenico?