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2 settembre

 
Eccoci al Lido

Socializzare al Lido è imperativo, si diceva ieri. E così la festa è proseguita fino a notte fonda. Questo non ha fermato, però, i giovani ARCA. Tre le riunioni che si sono svolte, alle 9 più o meno, al Morosini: quella delle due giurie - film nazionali e internazionali - e quella del workshop di cinema. Riunioni di routine, per ora: quali film si dovranno vedere? come si voterà? quando la premiazione? Quella di ARCA Cinema Giovani è un premio ufficiale della Mostra, e il programma di proiezioni per i giurati, alcuni alla prima esperienza veneziana altri veterani del Lido, è fitto e impegnativo, da oggi fino al 10 settembre.
Ergo, i nostri giovani sono già stati sguinzagliati attraverso una nuova Venezia a scatole, il cui volto magico è per ora un po' annebbiato - diciamolo - dai lavori in corso. Ma, dentro le sale, però, la magia dello schermo cinematografico rimane sempre la stessa.

 


 

 

 

 
 
"Baarìa": il film del giorno non ci piace poi tanto

Evento del giorno: la proiezione di "Baarìa" di Giuseppe Tornatore. I nostri di Cinema Giovani lo hanno visto. Che ne pensano? Il pollice, per ora, è verso. Mentre c'è chi, dal mondo della politica italiana, lo definisce un "capolavoro" di cui andare orgogliosi, per noi non è proprio così. Troppi attori, troppi cammeo, troppe storie e una durata senza dubbio eccessiva, che supera di gran lunga di due ore, anche se convincono molte sequenze surreali e liriche della pellicola. Insomma, in mostra c'è molto da vedere. Mai fermarsi al film più "urlato" e pubblicizzato. Stay tuned per un bilancio più completo di questa prima giornata di proiezioni...

 

 
 
"L'amore e basta": le unioni gay ancora tabù?
Un film che disturba? Stamattina è stato proiettato "L'amore e basta" di Stefano Consiglio, documentario che, attraverso una serie di interviste, tratta un tema universale - l'amore - in maniera universale. In moltissimi, dopo qualche minuto di proiezione, hanno abbandonato la sala. Un motivo, immediato quanto concreto, potrebbe essere stato il caldo incredibile della Sala Perla 2. Oppure la sorpresa di essersi trovati di fronte a un documentario, quando ci si aspettava un film diverso, di taglio più narrativo. Ma il dubbio può sorgere? Il fatto di parlare dell'amore omosessuale in maniera tanto disinibita e quotidiana può essere ancora un fatto disturbante nella società di oggi? Forse sì, anche se, alla fine, Consiglio fa scoprire che l'amore è quello "e basta", che il modo di innamorarsi è lo stesso, che le paturnie sono le stesse, e così via. Ma un dubbio, ancora più cupo, può essere invece che è proprio l'amore in sé ad essere diventato un tabù nella società contemporanea. Insomma, un film che ha fatto discutere anche noi di Arca. E la discussione è sempre positiva. "E basta".
 
Red Carpet!

 

 

Tutti belli.

Ecco: questo a grandi linee il commento generico espresso di fronte alla sfilata sulla passerella, per la cerimonia d'apertura della Mostra. Una parata di stelle, nazionali e internazionali, in uno sfoggio di abiti e maquillage da far girare la testa. E pensare che, alla fin fine, le star, in genere si fermano giusto qualche istante, alzano la manina, sfoggiano il sorriso durban's e fanno "Ciao".

In effetti, vien da dire: chi ce lo fa fare? Aspettare sotto 7800 gradi fahrenheit (chi coglie la citazione vince il mignolo sinistro di George Clooney) per poter cogliere una fugace immagine della spalla destra di questa star, il lobo sinistro di un'altra, le (piacevoli, sia chiaro) terga della tal diva. Ecco: ce lo fa fare una passione irrazionalmente primordiale - qualcuno la chiama mitomania, eh - sincera e insondabile, un attaccamento squisito per quei volti e quelle fattezze che abbiamo imparato a memoria, guardandole sul grande (e, via, pure sul piccolo) schermo.

E quindi rimaniamo in attesa, per dozzine di minuti, per goderci alla fine lo spettacolo. In ordine sparso, stasera abbiamo notato lo statuario e sempre avvenente Raoul Bova, una sfida tra bellissime, Eva Mendes e Laura Chiatti, sfida vinta da quest'ultima, bella come il Sole, anche grazie allo strano copricato (firmato Meliconi, pare) sfoggiato dalla star centroamerican, Ang Lee, Maria Grazia Cucinotta e Beppe Fiorello.

Ma anche Ligabue (in giuria, casomai non lo sapeste), Ficarra e Picone - dei quali nessuno sa dire CHI sia Picone, e CHI sia Ficarra - Giorgio Faletti, Aldo Baglio, e pure Flavio Briatore e Simona Ventura, un pezzo di Billionaire in laguna...

A conti fatti, insomma, pare ne sia valsa la pena. Nonostante calca, stanchezza, afa e altre piaghe bibliche assortite.